
Perché utilizzare un consulente nello sviluppo di progetti logistici
Molte piccole/medie aziende non hanno mai utilizzato consulenti e con questa piccola presentazione illustro i benefici che si possono trarre.

L'utilizzo di un consulente è un fattore di successo per quelle aziende che lo usano come fonte di innovazione.
Deve essere vista come un investimento con un ritorno economico molto veloce il più delle volte e non come un costo: identifico il costo in eccesso e lo trasformo in profitto.
Il target di un consulente di logistica è rivolto verso le piccole/medie imprese.
Utilizzare un consulente permette di contenere le spese ottenendo comunque un buon risultato:

si ha un rapporto univoco: ci si interfaccia con una sola persona.
riesce a contenere le spese essendo una piccola realtà a differenza delle società di consulenza sicuramente più' performanti ma certamente più' costose ecco il perché rivolgersi a realtà medio/piccole.
Il lavoro svolto è dettagliato, curato e preciso.
Il fornitore di uno specifico prodotto si focalizza sul suo prodotto fornito non valutando un ventaglio di possibilità che il mercato offre.
Il logistico ha come interesse primario la buona riuscita del rapporto col cliente.

Punti di forza di un consulente:
In primis ha la neutralità del vissuto aziendale. (non deve difendere scelte prese in precedenza).
Non vende un prodotto ma un servizio (quindi non legato ad un marchio specifico)
Specializzazione: la logistica è il suo core business.
Competenza e visione d' insieme (essendo il solo): multi settorialità- esperienza sviluppata i svariati ambiti; flessibilità- qualunque sia l'entità del progetto applico le mie competenze adattandole all'esigenza aziendale.
Visione strategica e consapevolezza di come la logistica possa essere vincente
Focalizza l'intervento sul risultato e quindi centrare l'obiettivo.

Un consulente quando entra in un’azienda ha il vantaggio di non conoscerla e di non sapere i punti forti e quelli deboli quindi con "occhio vergine" può analizzare meglio le criticità.
Nel corso degli ultimi cinquant’anni le Piccole e Medie Imprese hanno dovuto affrontare autentici sconvolgimenti del mercato, un complesso alternarsi di contingenze economiche di portata più o meno ampia, dal locale all’internazionale, di scenari politici in rapida mutazione, di processi tecnologici in continua evoluzione e di veri e propri fenomeni sociali sistemici se non addirittura strutturali dell’epoca contemporanea, come l’incremento demografico globale o la tendenza alla globalizzazione.
Una ricerca ha consentito di stilare un rapido decalogo dei punti deboli tipici delle aziende che si trovano a dover fronteggiare le sfide del mercato contemporaneo e le relative soluzioni per trasformali in veri e propri vantaggi competitivi.

1. Cattiva gestione del tempo.
> Soluzione: imparare a delegare, saper gestire tempo/energia/conoscenza, semplificare procedure con strumenti tecnologici.
2. Mancanza di controllo su numeri, report, statistiche, bilanci: se non sai dove sei, non sai dove dovrai arrivare.
> Soluzione: attuare un approfondito controllo di gestione.
3. Conoscenza limitata al proprio settore di appartenenza.
> Soluzione: fare networking per ampliare conoscenze e ricevere consigli in merito all’intera gestione aziendale o alle opportunità dei vari mercati, nazionali e internazionali.

4. “Abbiamo sempre fatto così”: una visione che porta all’estinzione.
> Soluzione: promuovere il cambiamento, fare formazione tecnica e personale per far crescere se stessi insieme ai propri collaboratori.
5. Diversifica! Perché l’80% del fatturato non può essere prodotto dal 20% dei clienti.
> Soluzione: supervisionare i dati commerciali, ampliare gli orizzonti e i mercati e investire in ricerca e innovazione di prodotto.

6. Ridurre l’azienda a un prodotto, anziché a un organismo complesso che va gestito con visione strategica.
> Soluzione: lavorare su stessi al fine di promuovere ascolto, dialogo e collaborazione reciproca.

7. Scarsa motivazione ed efficacia del comparto commerciale.
> Soluzione: incentivare, motivare e dare strumenti all’avanguardia, ma anche supervisionare i risultati della forza vendita e dei responsabili commerciali.
8. Carenza o mancato utilizzo delle moderne infrastrutture informatiche e tecnologiche.
> Soluzione: aggiornare continuamente sistemi e procedure per semplificare l’organizzazione aziendale, ridurre gli sprechi e massimizzare i risultati.

9. Demotivare, anziché motivare i collaboratori.
> Soluzione: lavorare sullo stile di leadership e investire in benefit e welfare aziendali.
10. Mancanza di tutela del patrimonio.
> Soluzione: definire i propri rischi personali e gli strumenti da adottare, specie in caso di aziende a conduzione familiare.
Il consulente mette in campo le sue conoscenze e il tempo per il raggiungimento del suo progetto cedendo anche il suo know how al cliente